132 ANNI DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO
I CORSI MASCHERATI
La formazione in Viareggio dei rioni risale all'Ottocento, quando le
corporazioni artigiane si raggrupparono nelle Leghe operaie, segnando
le zone cittadine a seconda dello sviluppo delle diverse tipologie di
lavoro. Su qualche carro di fine secolo è rintracciabile l'esaltazione
di alcune attività tipicamente viareggine legate alla cantieristica,
ma anche di altre connesse alla fabbricazione del vasellame e della
paglia per la quale i Borboni istituirono perfino una scuola. E' soltanto
di questo secolo la suddivisione della città in quartieri e l'informazione
arriva proprio dal Carnevale.
Nel 1949 i carri ebbero un riferimento rionale ed i rioni di Viareggio
si chiamarono San Martino, Firenze, Piazzone, Marco Polo, Grillo, Baffini,
Quattro venti, Volano, Alceo e Darsena. Oggi la denominazione dei rioni
trae l'etimologia o da un antico appellativo del luogo, o dall'ubicazione
urbanistica, o da una strada. Le feste rionali dei carnevale iniziarono
negli Anni Settanta.
1970: L'insegna di "Rione pioniere" spetta
alla Darsena che programmerà l'anno dopo una grandiosa festa
notturna di Carnevale. La molla che fece scattare il programma di un
"Carnevale darsenotto" fu l'ubicazione del quartiere portuale
sulla riva sinistra del Canale Burlamacca. Gli abitanti, o una cospicua
autorevole parte di loro, consideravano il corso mascherato sui viali
a mare come una manifestazione della città sulla riva opposta:
troppo "lontano" il corso coi carri per l'"altra"
Viareggio, la Viareggio del porto! Da tempo, del resto, la Darsena aveva
imboccato la strada di contare di più nel contesto della città,
con la promozione di gare e feste in estate. Fra l'altro aveva aperto
una competizione con Camogli sulla dimensione dei padellone per la frittura
del pesce durante una festa all'aperto.
1971: Il 10 gennaio i rappresentanti del rione ebbero
un incontro in Via Saffi con il Comitato Carnevale. Il giorno prescelto
per la serata carnevalesca in Darsena fu il Martedì Grasso, dopo
il corso di chiusura coi fuochi artificiali e il falò sul litorale.
Le due strade longitudinali al Canale Burlamacca, la Via Michele Coppino
e la Via Paolo Savi, si riempirono di banchetti gastronomici, di cucine
per il pesce, di botti coi vino da spillare, di pedane con le orchestre;
ci furono una sfilata di carri e mascherate che partì dalla piazza
della stazione vecchia e un concorso denominato "Balconi folli",
cui presero parte tutte le abitazioni sulle due strade della festa;
una marea di gente mangiò, bevve, ballò fino a notte inoltrata.
All'indomani della prima festa rionale in Darsena, il Comitato elogiò
ufficialmente "L'ammirevole spirito d'iniziativa degli organizzatori"
per "la realizzazione di un progetto da lungo tempo allo studio
ed esaltò il significato genuino di u festa interprete del Carnevale,
nato e sostenuto dal popolo. Alla faccia della retorica! Fu comunque
il segno che la festa di Darsena avrebbe avuto il sostegno del Comitato.
E non solo quella. Il Comitato, infatti, sollecitò altre zone
cittadine a darsi una connotazione rionale e ad imitare la Darsena.
1972: L'invito dei Comitato fu accolto da Rione Vecchia
Viareggio, attraversato dalla Via Regia, dove, quasi un secolo prima,
nacquero i corsi mascherati. Le serate rionali fu rotto quattro, perché
la Darsena ne programmò tre consecutive, dalla domenica al Martedì
Grasso; la Vecchia Viareggio scelse la sera del Giovedì Grasso,
riservando il pomeriggio a una festa per i ragazzi sotto la Torre Matilde.
La Darsena per la sua "trettrè" coniò il nome
di " Carnevaldarsena" e dal sostantivo rione estrasse la radice
"rio" per inventare una sorta di Carnevale carioca. Sostituì,
fra l'altro, i nomi delle strade come Via Coppino, Via Savi, ecc...
con altri, tipo Avenida Buonumore, Avenida Allegria, ecc ...
1973: Nell'anno del Centenario i rioni salirono a
cinque. Alla Darsena e alla Vecchia Viareggio si aggiunsero il Centro,
il Marco Polo, la Cittadella. Quest'ultimo, per celebrare i cento anni
di Carnevale, consegnò a tutti i carristi una medaglia d'oro.
1974: Il rione Cittadella, compreso nella zona oltre
l'Aurelia, prossima ai capannoni, fu assorbito dal Rione Marco Polo.
Anche Torre promosse una serata di Carnevale, inserendosi così
nel programma delle feste rionali.
1975: Annunciarono serate di festa anche i Rioni "La
Buriana" e "I Quattro Venti", scegliendo di collocare
il centro della festa, "LaBuriana", all'incrocio di Via Leopardi
e Via Rosmini, "IQuattro venti", all'incrocio di Via Leonardo
e Via Fratti. Con il Terminetto i rioni salirano a otto. Le feste di
Darsena furono disturbate da alcune esplosioni. La sera del 12 febbraio
due bombe deflagrarono nelle vicinanze della Canottieri Berchielli,
all'angolo di Via Coppino con la Via Menini. Un terzo botto fu udito
dalle parti del Marco Polo: un ordigno era esploso nella Pineta di Ponente.
In effetti fu l'intero Carnevale ad essere molestato dalle bombe: davanti
alla sede di alcuni partiti di sinistra, nei pressi delle abitazioni
di due esponenti politici, all'interno di una cabina del telefono. La
città fu turbata anche da un volantinaggio notturno, firmato
"OrdineNuovo".
1976: I Rioni "LaBuriana" e "I Quattro
venti" non programmarono la festa e il Terminetto fu sostituito,
meglio fu assorbito, dalla Migliarina. Sei quindi i rioni, ma ciascuno
con almeno due serate.
1977: Spuntò il Rione Mare (Passeggiata). Si
risvegliarono "LaBuriana" e "IQuattro Venti". Ci
fu una vera esplosione di feste; ogni rione, a parte la Darsena, che
dal 1972 continuò a programmare la "trettrè"
mise in calendario due serate.1978: Fu l'ultimo anno de "LaBuriana".
In totale le serate rionali furono diciassette!
1981: Con il Varignano e il Comparini i rioni salirono
a dieci e le feste serali furono una ventina; in pratica coprirono tutto
il periodo del Carnevale, dalla domenica di apertura al Martedì
grasso.
1982: I dieci rioni viareggini formarono una squadra
di calcio, che li rappresentò in un incontro allo Stadio dei
Pini contro la Nazionale cantanti. La Rappresentativa dei Rioni vinse
per 3 a 1.
Toccato il vertice della partecipazione dei rioni alle feste serali
nel 1983, l'anno dopo ebbe inizio la parabola discendente.
1984: Il primo forfait venne dalla Migliarina.
1985: Sparì il Rione "I Quattro Venti"
e tornò a programmare una serata il Rione Migliarina.
1986: La Migliarina scomparve di nuovo e rinunciò
alla festa anche il Rione Comparini.
1987: La Croce Verde organizzò una festa serale
in sostituzione dei Rione Centro.
1988: Si ritirò anche il Rione Mare.
1989: Il Rione Varignano fu l'ultimo della periferia
ad abolire la festa serale.
1990: I rioni superstiti furono la Darsena, la Vecchia
Viareggio, il Marco Polo. Più Torre del Lago. Più la Croce
Verde. Il Rione Darsena programmò quattro serate per festeggiare
il Ventennale.
1991: Soltanto il Rione Darsena continuò a
programmare le serate di Carnevale: quattro, come l'anno prima. La Migliarina,
fuori gioco per le feste rionali, si propose per organizzare un pomeriggio
dedicato al Carnevale dei ragazzi il Giovedì Grasso.
1992: Uscì dal calendario delle feste rionali
anche la Darsena. Dopo più di un ventennio fu il primo anno senza
il Carnevale dei rioni. Le feste rionali furono surrogate dalla Fondazione
con un programma di balli in piazza, organizzati dalla Videomusic. Dopo
Carnevale i rioni, per poter affrontare con la Fondazione un discorso
di riorganizzazione delle feste serali, si riunirono in un organismo
denominato "Assorioni". A presiederlo fu chiamato Alessandro Torcigliani.
1993: L'Assorioni raggiunse un'intesa con il Commissario
regionale della Fondazione per programmare dieci feste serali: quattro,
promosse dalla Darsena, e due ciascuno dalla Vecchia Viareggio, dal
Marco Polo e dalla Croce Verde. In vista del Carnevale 1994 il presidente
Torcigliani lasciò il ruolo a Muzio Gianni.
Fonte:
Immagini e testi forniti da www.ilcarnevale.com