Già l’Uomo di Neanderthal aveva apprezzato la valve di Camaiore:
ce lo testimoniano le sue vestigia rinvenute in varie grotte dei monti che circondano
la valle e che questo nostro antenato conquisto a spese degli animali che le abitavano.
Dopo di lui, l'Homo sapiens sapiens ereditò il territorio, dove costruì
più di un riparo nelle valli dei due torrenti che solcano e formarono la
valle. L'arrivo dei Liguri-Apuani segna l'avvio della costruzione di insediamenti
fortificali, di cui rimangono poche, ma significative, tracce. A questo punto
la strada è aperta alle comunicazioni fra diverse popolazioni - peraltro
accertate già con il Sapiens che aveva contatti gli con altri abitanti
del meridione, con i quali effettuava scambi di prodotti in loco assenti, come
l'ossidiana - : in forma diversa e con scopi diversi, arrivarono Etruschi e Romani.
I primi scambiarono con le popolazioni locali i loro prodotti superiori e, forse,
edificarono piccoli insediamenti. I Romani conquistarono, a spese dei Liguri-Apuani,
il territorio e ne fecero prima loro colonia, poi territorio dell'impero: le loro
vestigia sono testimoniate da reperti litici come urne funerarie e pietre con
iscrizioni varie.
E' romana la strada che, risalendo il Montemagno per inoltrarsi e percorrere tutta
la Valfreddana, congiunge Camaiore a Lucca partendo dall'importante arteria romana
che solcava tutto il litorale tirrenico, la via Emilia Scauri, che diverrà
importante tratto della Via Francigena. I romani costellano le pendici della vette
di fattorie, che saranno il primo nucleo dei borghi attuali. I coloni romani disossarono
il territorio strappandolo al bosco, per impiantavi coltivazioni che ancora oggi
lo caratterizzano: olivi principalmente, viti e poi grano e altri cereali; più
in atto castagneti. Queste operazioni consolidarono gli insediamenti e le popolazioni,
dando una fisionomia umana al paesaggio della valle di Camaiore. Decadenza dell'Impero
romano e l’arrivo delle popolazioni barbariche, particolarmente longobarde,
portano anche questo territorio, assieme alla Versilia, a quell'epoca che chiamiamo
Medioevo. Fortificazioni e famiglie che si scontrano tra di loro per l'egemonia
caratterizzano questi anni di instabilità, tino al della stirpe
dei Montemagnesi che avranno, per un certo periodo, la signoria su tutta la Versilia.
Le
lotte per l'egemonia non sono più appannaggio delle famiglie locali, che
non reggono all'urto dei signori e delle città più importanti. Pisa
e Lucca si contendono il territorio di Camaiore e i suoi castelli. Nelle lotte
fra le due città, con Firenze in aggiunta, scompariranno Montecastrese,
Peralla, Gombitelli, Montebello, Pedona; altri villaggi fortificati si salvano,
Monteggiori per primo; quelli distrutti vengono ricostruiti vicino al luogo di
origine e, in genere, mantengono il nome. II contraltare al potere politico con
i suoi castelli, rocche e fortificazioni e, soprattutto, con le sue guerre, è
il potere religioso che costruisce il suo con Abbazie, Conventi e Pievi.
Di questo reticolo rimangono notevoli vestigia alcune delle quali, sfidando tempo
e intemperie, fanno ancora bella mostra di sé: la Pieve di Camaiore, che
è l'esempio più duraturo, la Badia di Camaiore, distrutta da un
incendio e ricostruita uguale, il Campanile di Nocchi, E ancora le chiese di San
Lorenzo a Orbicciano, l'Oratorio di San Jacopo a Lucese, San Biagio a Lombrici,
il Convento dei Frati Francescani che darà il nome, Frati, a un sobborgo
di Camaiore, tanto per elencare quello che ci pare più significativo. Poi,
nella prima metà del XIII secolo, pacificata la Versilia dalle contese
fra castellani si può fondare le Città di Camaiore e collocala al
centro della valle ormai bonificata. Da questo momento, praticamente sempre nell'orbita
politica di Lucca, Camaiore estende il suo politico su tutti i comuni
e comunelli della Valle, divenendo la città più importante, dopo
il capoluogo, della Repubblica di Lucca. Le vicende politiche, ma anche quelle
religiose, vanno di pari passo con quelle della dominante fino, praticamente,
ai giorni nostri. La città ed i borghi si arricchiranno di edifici religiosi
e civili, seguendo i percorsi delle città e dei borghi toscani in una soluzione
senza discontinuità o differenze significative. Così come l'economia,
la cultura e gli eventi politici seguiranno quello che succede a Lucca, in Toscana
e in Italia, in generale.