VIAREGGIO - Itinerari della Versilia

LA STORIA

La storia di Viareggio, come quella di tanti altri luoghi, è legata ad un evento che non la tocca. E’ il 1513: fra lo Stato lucchese e quello fiorentino si conclude una controversia che ha visto i due stati contrapposti. Si tratta del possesso di Pietrasanta, piccola città marginale, ma di grande importanza strategica. Della questione viene investito il Papa, il quale decide di assegnare Pietrasanta a Firenze, lasciando che i lucchesi ingoino un amaro boccone. E’ da notare che il Papa che dirime la questione è Leone X, al secolo Giovanni de’ Medici, e ciò non ha bisogno di alcun commento. A questo punto i lucchesi si trovano senza porto, perché avevano fino a questo momento usufruito di quello dei Motrone, che ora passa a Firenze. Dunque la Repubblica pensa di utilizzare, come porto, il canale Burlamacca, già difeso dalla torre costruita nel XII secolo. Tutto il Cinquecento vede impegnata Lucca nella bonifica e nella realizzazione del porto-canale che, allora come oggi, presenta problemi di insabbiamento; e ciò farà penare non poco il governo della Repubblica. Comunque, nel 1544, Viareggio comincia ad avere una struttura urbana, tanto che diviene sede di un Commissario. Nel XVII secolo il nucleo urbano si allarga e Lucca promuove l’insediamento a sede di Vicaria. Comunque i problemi di residenza permangono, a causa del territorio circostante paludoso ed inospitale, fino a che, nel 1741, ad opera dell’architetto Bernardino Zendrini, non inizia la bonifica del Massaciuccoli e conseguentemente delle zone adiacenti, di cui Viareggio è parte integrante. Il canale Burlamacca rimane elemento importante per Lucca, che continua ad usufruirne e ad operare per la bonifica ed i lavori di escavazione della foce, per mantenerlo praticabile come porto. Anche il villaggio, di conseguenza, continua ad espandersi. A questa espansione dà un notevole impulso Maria Luisa Borbone, che elabora per la città un vero e proprio piano regolatore e, nel 1820, assegna a Viareggio il titolo e la dignità di città. Il secolo XIX vede una grande evoluzione della città. Il porto va sempre più facendosi tale, in quanto la foce del Burlamacca viene protetta da due moli, e questo sviluppo incrementa l’attività peschereccia e commerciale di Viareggio. Verso la fine del secolo comincia ad avere una certa consistenza l’attività cantieristica navale e, soprattutto, si avvia a quella che sarà la principale fonte economica di Viareggio: il turismo.

Intorno al 1860 vengono fondati da dei fiorentini alcuni "Ospizi Marini”, in cui sono ospitati i bambini fiorentini per i salutari bagni marini. E' intorno a questa data che viene costruito il Palazzo delle Muse, con la precisa funzione di colonia marina. Questo tipo di attività fa sì che Viareggio cominci a farsi la fama di località turistica e, progressivamente, il turismo prende sempre più piede. Già agli albori del nuovo secolo la città comincia ad assumere i caratteri specifici di città turistica. Dopo la prima guerra mondiale lo sviluppo di Viareggio è un fatto ormai consolidato e, conseguentemente, l'espansione urbanistica conosce un grande momento. La collaborazione tra Alfredo Belluomini e Galileo Chini produce quel fenomeno architettonico così interessante e spettacolare che ancora, almeno in parte, si può ammirare a Viareggio: l'Art Déco o Liberty, che ha grandi realizzazioni nella città, soprattutto sui viali a mare. La presenza di famosi personaggi dell'arte e dello spettacolo che scelgono Viareggio come loro residenza aumenta il fascino della città e, conseguentemente, il flusso turistico, in modo tale da coinvolgere tutta la fascia costiera della Versilia. Nel secondo dopoguerra si assiste ad una espansione spesso incontrollata che, in certa misura, snatura il carattere del turismo viareggino. Una cementificazione ampia, ma anche un incremento delle attività produttive, soprattutto quelle legate alla cantieristica navale da diporto, trasformano Viareggio da piccola città turistica in una città più variegata e ne fanno un luogo non più solo a vocazione turistica ma con caratteristiche peculiari e composite. Nel 1873 alcuni buontemponi pensano di organizzare, in tempo carnevale, una sfilata di maschere. Nasce così la più importante e famosa manifestazione di Viareggio che l'ha resa nota in tutto il mondo: il Corso Mascherato. Da quella data in poi la manifestazione si è andata sempre più affinando, per arrivare a quella che è oggi: una manifestazione annuale che vede coinvolte svariate persone le quali lavorano la cartapesta in modo magistrale, per creare quelle imponenti e spettacolari opere che sono i Carri del Carnevale.

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