Carri di cartepesta unici al mondo!
La storia della cartapesta
È opinione diffusa che la carta sia un materiale effimero: viene
usata e gettata o, al più, parzialmente riciclata per fabbricare
altra carta di minor pregio. Poche persone, al giorno d'oggi, immaginano
che la carta sia potuta e possa servire per la fabbricazione di oggetti
funzionali che non siano libri, giornali o imballaggi. Eppure già
i cinesi (che, come è noto, circa duemila anni fa "inventarono"
la carta) trovarono il modo di impiegarla, assemblata in più
strati, negli elmi e nelle armature dei guerrieri. Dalla Cina, passando
per il mondo arabo, la carta approdò in Europa nel X sec. D.C.
Qui bisogna attendere fino alla seconda metà del 700 perché
si comincino a trovare oggetti di arredamento in carta pressata (scatole
e tabacchiere) mentre dall'Oriente arrivano paraventi, paralumi, ombrelli,
tavolini, armadietti e vasellame vario. Nell'800 mobili in cartapesta
(ma anche elementi costruttivi di carrozze ed elementi architettonici
vari come porte, pareti e persino intere case prefabbricate) vengono
in auge sia in Europa, che negli Stati Uniti ed in Russia. Molti di
questi elementi sono giunti sino a noi in ottimo stato di conservazione.
Al giorno d'oggi vediamo sfruttare con brillanti risultati la tecnica
della carta pesta soprattutto nell'arte popolare di Messico, India,
Pakistan, Kashmir, Filippine, Giappone, dove continua la fabbricazione
di scatole, vassoi, cofanetti, mobiletti, bigiotteria, giocattoli, maschere
e sculture di vario tipo. L'Italia è famosa nel mondo per le
maschere veneziane ed i carri di carnevale di Viareggio La cartapesta
è un materiale costituito essenzialmente da un preparato di acqua,
colla, gesso e carta. Le colle solitamente usate possono essere la colla
vinilica, la colla di pesce in scaglie o in polvere o la colla di farina.
La realizzazione di queste opere è stata ottenuta attraverso
la lavorazione della cartapesta a strati. Questo procedimento prevede
diverse fasi di cui la prima è rappresentata dalla creazione
del modello in argilla; con una colata di gesso su questo modello, si
ottiene il negativo del calco all'interno del quale vengono poi applicate
le strisce di carta, precedentemente imbevute in un composto di acqua
e colla, facendole aderire perfettamente al calco di gesso. Dopo molte
ore necessarie alla asciugatura, si stacca il lavoro di cartapesta e,
solo dopo aver levigato con della carta vetrata per rendere la superficie
il più liscia possibile, si procede alla decorazione pittorica
del soggetto con colori acrilici o a tempera. La lavorazione si conclude
con uno strato di vernice lucida a protezione del lavoro.
Fonte:
Immagini e testi forniti da www.ilcarnevale.com